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Le antiche dominazioni, una storia ricca di avvicendamenti e la posizione strategica al centro del Mediterraneo hanno fatto della costa della provincia di Trapani una sorta di avamposto di terra utile per difendere e per sorvegliare eventuali attacchi provenienti dal mare, sia di pirati che di altri nemici.
Nei secoli le popolazioni che hanno dominato questo territorio si sono servite di molti sistemi di protezione, tra cui ad esempio quello delle torri di avvistamento, la gran parte delle quali è ancora in piedi e pure visitabile, che fungevano non solo da punto di osservazione ma anche di comunicazione. Pare, infatti, che tramite segnali luminosi con fuoco e fumo (di giorno) oppure fasci di luce (di notte) si potessero fornire messaggi da una torre alla successiva, e via di seguito fino a destinazione. Tanto che in un giorno si sarebbero potute inviare preziose informazioni sui passaggi di imbarcazioni se non, addirittura, richieste di aiuto. Presidiate sempre da militari, probabilmente tre per ciascuna, sono quasi tutte di pianta quadrata, piccole, dotate di cisterna per l'acqua piovana e di un deposito per le munizioni.
Nella costa trapanese ce ne sono una decina. La più nota è Torre di Ligny che si erge proprio sulla punta della cosiddetta falce, il lembo di terra che separa i due mari, Tirreno e Mediterraneo, in posizione suggestiva e strategica. Ma ce ne sono altre anche nella zona di San Vito lo Capo e Castellammare del Golfo. Ad esempio ce n'è una nel golfo tra Castelluzzo e Macari: si chiama Torre Isulidda. Poco distante c'è la Torre della Tonnara di Cofano. Nella zona del porto di San Vito c'è poi la torre Torrazzo mentre il Santuario possiede una fortezza dedicata a San Vito Martire. Proseguendo nella costa, c'è poi la Torre dell'Usciere, la Torre 'Mpisu e la Torre dell'Uzzo.
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