Tre dolci tipici siciliani delle festività natalizie

Quali sono, come sono fatti e dove gustarli

Alzi la mano chi non conosce i dolci tipici siciliani... resteranno certamente tutte giù. Oltre ai classici cannoli e alle graffe con ricotta, alla cassata o ai pasticcini di mandorle, ci sono altri dolci tipici della convivialità siciliana, spesso fatti in casa quando ci si riunisce per le festività, soprattutto quelle natalizie.

Un esempio sono le sfince (nella foto), dette anche spince, tipiche del trapanese e, in particolare, della zona di Custonaci, ma figlie della tradizione araba. Si tratta di piccole ciambelline col buco di pasta fritta, realizzate con un impasto di farina, patate, lievito di birra, sale, acqua e scorza d'arancia. Si gustano calde, appena fritte, accompagnate da un mix di zucchero e cannella. Un dolce povero ed economico, semplice e divertente da preparare soprattutto in compagnia, tanto da essere al centro di alcune sagre del territorio trapanese.

Ci sono poi le cassatelle con ricotta, anch'esse fritte ed anche loro legate alla convivialità siciliana. Originarie di Castellammare del Golfo, sono ormai diffuse in tutta la provincia. Si tratta di ravioli di pasta e fritta, ripiena di calda ricotta con zucchero e scaglie di cioccolato fondente. Hanno la forma di una mezzaluna mentre al palato offrono un gustoso contrasto dato dalla croccantezza della pasta fritta e dalla morbidezza della ricotta. Anche le cassatelle sono in vendita un po' dovunque e spesso sono offerte anche come dolce nei ristoranti.

Infine, ma non in ordine di importanza, ci sono i biscotti di fico, detti anche cucciddati. La frolla è al contempo morbida e croccante. All'interno viene inserito un ripieno di fichi secchi aromatizzati con la scorza delle arance siciliane. Di forma variabile ma originale, spesso sono molto baroccheggianti con intarsi particolari e forme intrecciate e singolari. Il gusto è eccezionale e per ogni siciliano è un ritorno al passato, quando erano le nonne a prepararli.